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Le richieste dei medici al Governo

Sanità pubblica Redazione DottNet | 21/06/2020 17:55

Anelli: ecco "il nostro Piano Marshall per il rilancio della sanità pubblica"

Potenziamento dell'assistenza territoriale e un piano per l'edilizia sanitaria, sblocco del turnover e ricambio generazionale, investimenti in dotazioni e personale, azzeramento dell'imbuto formativo, sostegno ai liberi professionisti e fondi per la ricerca: sono gli otto punti cruciali per il rilancio del Servizio Sanitario Nazionale (Ssn) indicati oggi agli Stati generali dell'economia dal presidente della Federazione degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri (Fnomceo), Filippo Anelli. E', ha detto, "il nostro Piano Marshall" per il rilancio della sanità pubblica. "La crisi innescata dalla pandemia di Covid-19 può veramente diventare un'opportunità per cambiare le nostre strategie sulla sanità. Questo - ha detto Anelli al termine dell'incontro - richiede un grande impegno in termini di investimento sui giovani, sui professionisti, sul capitale umano del nostro Servizio sanitario nazionale, ma anche sulle strutture, sugli ospedali. Richiede, soprattutto e prima di ogni altro intervento, una nuova concezione, una nuova organizzazione dell'assistenza, che consenta di far fronte a una pandemia senza stravolgere gli ospedali e mettere a rischio le cure ordinarie".

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Tra i punti cruciali c'è il turnover, considerando che sulla base del più rapporto "State of Health in the Eu", oltre la metà dei medici italiani in attività ha più di 55 anni, contro l'età media europea di 38 anni. Inoltre, mentre i sindacati medici annunciano una carenza di 50.000 tra specialisti e medici di medicina generale nei prossimi cinque anni, il numero dei laureati in medicina ha superato 20.000 unità".  Per la Fnomceo sono inoltre necessari investimenti sull'edilizia sanitaria per costruire nuovi ospedali pensati per affrontare una crisi pandemica e, soprattutto una nuova organizzazione della sanità sul territorio con un assetto non più gerarchico ma orizzontale. "Né - ha aggiunto - deve configurarsi, tra i professionisti ma neppure nei confronti del Servizio sanitario nazionale, un rapporto di dipendenza. E questo perché la libera scelta del cittadino sia orientata verso i professionisti e non verso la struttura".

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